Teatro

L'ultima Intervista di Olimpia Di Maio

L'ultima Intervista di Olimpia Di Maio

Rendiamo omaggio all'indimenticabile artista napoletana, riproponendo l'ultima intervista effettuata da Enneti, il quindicinale sullo spettacolo a cura di Angela Matassa.

Rappresentante di una gloriosa famiglia di artisti, Olimpia Di Maio, sorella del dammaturgo Gaetano e zia di Oscar, continua a proporre i testi che resero celebre la compagnia del teatro Sannazaro (la bomboniera di Chiaia). Crescenzo, che rifondò con Federico Stella il Teatro San Ferdinando nella Napoli di fine Ottocento e trasmise la sua passione e creatività ai figli Oscar e Gaspare,autori, capocomici e impresari ai tempi della sceneggiata. “La tradizione non si è mai interrotta - dice - Noi della famiglia, proviamo grande emozione e ricordi vivi, ogni volta che ritornano in scena i testi di Gaetano,
scomparso il 24 marzo del 1991.”  L'ultima rappresentazione è stata E' asciuto pazzo 'o parrucchiano, al teatro Cilea di Napoli.

La sua è una lunga carriera.
“Il Sannazaro è stato la mia casa, ma ho lavorato con Roberto De Simone,
ittorio Viviani, Stefano Satta Flores. Ho fatto la sceneggiata, da Core spezzato cin Mirna Doris, su copione e regia di Gaetano, alla più recente Lacreme
napulitane di Geppy Glaijeses. Non potrei dimenticare i duetti esilaranti con
Gennarino Palumbo e conNino Formicola. Al cinema ho fatto Scusate il ritardo di Massimo Troisi, attore e persona splendida che ho pianto come un
figlio.”

Che emozione prova a portare in scena i testi di suo fratello?
“In famiglia e in teatro c'è un vuoto incolmabile. Sono ormai trascorsi quindici anni da quando ci ha lasciato. Per me è stato quasi un padre, una guida. Spesso mi sedevo accanto a lui e insieme completavamo la stesura dei
testi. Era schivo, chiuso, non compariva mai in teatro. Ero io la messaggera quando si dovevano fare modifiche ed ero sempre io a raccogliere e comunicargli le parole di elogio e i consensi della critica e del pubblico. Scriveva bellissime poesie malinconiche, canzoni come 'A Madonna d' 'e rrose, che arivò seconda al Festival della canzone napoletana.”

Di Gioconda Marinelli